
Il matrimonio gay in Italia è legale? Facciamo chiarezza
“Il matrimonio gay è legale in Italia?” Ancora oggi in molti non riescono a rispondere con chiarezza a questa domanda, in quanto non è ancora ben chiaro quali siano le possibilità previste dalla legge nel nostro paese.
Questa domanda è diventata sempre più frequente negli ultimi anni, in quanto ben 28 paesi nel mondo hanno compiuto questo passo. Soltanto in Europa, sono diversi gli stati in cui il matrimonio civile è legale. Tra questi troviamo ad esempio Regno Unito, Spagna, Francia e Germania.
E in Italia, qual è la situazione? In questo articolo scoprirai se il matrimonio civile è legale in Italia e quali sono le condizioni, i diritti e i doveri previsti dallo stato italiano.
Il matrimonio civile gay in Italia è legale?
Nel 2016 in Italia è stata approvata la proposta di legge che permette le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Un traguardo per cui la comunità LGBTQ ha lottato per tanti anni, ma che sotto diversi aspetti, non è ancora sufficiente a garantire ad una coppia omosessuale i diritti che merita.
Infatti l’unione civile non include tutti i diritti e i doveri previsti invece da un tradizionale matrimonio civile! Ci sono infatti differenze che per alcuni sono quasi irrilevanti, per altri sono invece degne di nota. Di cosa si tratta? Scopriamolo subito.
Differenze tra unione civile gay e matrimonio civile gay
Nonostante l’Italia abbia fatto un passo in avanti nei confronti delle coppie omosessuali, l’unione civile purtroppo pecca di diversi diritti e doveri previsti invece dal matrimonio.
Le prime differenze sono già nel rito. Per quanto riguarda l’unione civile, non essendo contemplate le pubblicazioni, durante la cerimonia vengono escluse diverse formule recitate invece durante un comune matrimonio civile.
Inoltre nell’unione civile gay non è previsto l’ obbligo di fedeltà e non deve essere rispettato alcun periodo di separazione in caso di divorzio.
A differenza del matrimonio civile, ai cittadini minorenni non è concesso di sposarsi e i due conviventi non condividono lo stresso cognome (presentando una dichiarazione però, è possibile ottenere un cognome comune).
L’aspetto più discusso è però il seguente: l’impossibilità di adottare il figlio del partner da parte del genitore non biologico (stepchild adoption). Si tratta di un diritto per cui la comunità LGBTQ lotta da tempo, nonostante ancora oggi la situazione continui a rimanere la stessa.
Al di fuori di queste differenze, i diritti e i doveri della coppia restano gli stessi sia per quanto riguarda il matrimonio omosessuale, sia per quanto riguarda l’unione civile gay. In entrambi i casi sono infatti previsti l’obbligo della comunione e della separazione dei beni, della coabitazione, dell’assistenza morale e materiale e dell’indennità pensionistica in caso di morte del partner.
Matrimonio gay in Italia: conclusioni
Dunque la risposta alla fatica domanda “Il matrimonio gay è legale in Italia?” purtroppo è ancora negativa. Come hai potuto notare infatti, per quanto riguarda l’unione civile, ci sono differenze degne di nota che molte coppie hanno deciso di non accettare, in attesa di un futuro cambiamento.
Noi confidiamo nell’idea che anche in Italia la situazione possa presto migliorare, come sta accadendo ogni giorno in tanti altri paesi in Europa e nel mondo.
A prescindere da queste difficoltà, niente potrà mai cancellare l’amore e le emozioni sprigionate in ogni tipo di cerimonia, che si tratti di unione civile o matrimonio.
Non è soltanto un’opinione, ma ciò che vediamo con i nostri occhi ogni volta che organizziamo una cerimonia nella nostra sala ricevimenti.
In attesa di nuovi aggiornamenti, auguriamo ad ogni coppia di trovare la via migliore per celebrare il proprio legame!
A presto